IOS 14.5: TUTELA DELLA PRIVACY O ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE?

di Mascheroni & Associati

July 22, 2021

Privacy

Negli ultimi anni la tutela della privacy e la sicurezza degli utenti sono diventate tematiche centrali all’interno della nostra società, soprattutto in vista del ruolo sempre più pregnante assunto dai giganti del web che utilizzano l’ingente traffico di dati, fornito quotidianamente dalla navigazione in rete, a scopi lucrativi.

Fra questi, a far leva in maniera considerevole su tali aspetti, è stato il colosso digitale Apple, che ha reso la protezione dei dati personali un core value dell’essenza dei suoi prodotti, sostenendo come valga la pena investire su misure a garanzia della sfera privata degli utenti.

Difatti, a partire dal 26 aprile di quest’anno, la big tech ha deciso di inserire nel nuovo aggiornamento IOS 14.5 delle funzionalità anti tracciamento, per impedire alle applicazioni di monitorare l’utente, senza che questi abbia in via preventiva fornito il proprio consenso, ottenendo in tal modo pieno controllo sull’utilizzo dei propri dati. 

Il tracciamento sistematico dei gusti e movimenti dei consumatori su internet infatti, va ben oltre il semplice marketing pubblicitario: il fine delle società che lo attuano è quello di mostrare agli utenti pubblicità mirate, in linea con i loro interessi, volte ad aumentare i loro guadagni. Tuttavia il mezzo attraverso il quale si giunge a questi risultati influenza pesantemente le scelte del consumatore, per cui questi è portato a ritenere che, le decisioni dettate da un algoritmo, corrispondano invece alla volontà personale.

Di tale condizione di iper controllo sembrano essersi parzialmente accorti anche gli utenti, infatti l’effetto di tale misura già dopo un paio di settimane è stato a dir poco considerevole per cui circa l’88% ha scelto di non autorizzare il tracciamento.

Le nuove misure adottate con l’introduzione dell’aggiornamento hanno tuttavia destato non pochi dissensi da parte di quelle società che basano gran parte del loro fatturato proprio sulla pubblicità online. Difatti, in prima linea dinnanzi all’Autorità Garante della Concorrenza tedesca, si è schierata proprio Facebook, denunciando il comportamento della Apple come condotta abusiva, derivante dallo sfruttamento della propria posizione dominante sul mercato, in grado di condizionare le scelte degli sviluppatori di applicazioni. 

La linea adottata da Facebook era certamente prevedibile, in quanto una simile misura ha provocato un calo considerevole dei ricavi pubblicitari pari ad oltre il 40%, dettati dal presupposto che un minor tracciamento delle preferenze dei consumatori comporta la realizzazione di campagne di marketing meno specifiche e, di conseguenza, meno efficaci. In altre parole, gli spazi pubblicitari di Facebook o qualunque altro social che investe altrettanto pesantemente nel settore pubblicitario perdono valore, con conseguente diminuzione degli incassi. 

L’azienda di Zuckerberg, in particolare, ne ha fatto una campagna a sostegno dei piccoli e medi imprenditori e creatori di app che, a fronte del nuovo aggiornamento del sistema operativo sono impossibilitati dal realizzare un marketing mirato ed economicamente efficiente. 

L'altro aspetto da valutare, portato all’attenzione delle Autorità Garanti della Concorrenza, è che l’App Tracking Transparency non riguarda solo i dati. La Apple ha infatti confermato che “non si vedrà la richiesta di tracciamento sulle app e sui sistemi” della Mela , perché “sono già progettati in modo tale che non tengano traccia degli utenti” per cui la big tech non applicherebbe a se stessa le norme a cui invece devono sottostare terze parti.

Sul punto è intervenuta anche la commissaria europea per la Concorrenza, Margrethe Vestager, affermando come il blocco del tracciamento non sia, di per sé, anti-concorrenziale, ma potrebbe diventarlo “qualora venisse dimostrato che Apple non tratta le proprie app come le altre”.

Il nocciolo della questione, quindi, al di là delle scelte etiche e delle ripercussioni economiche, è proprio quello di comprendere se Apple stia giocando la partita ad armi pari. Pertanto, oltre che un importante aggiornamento della privacy, IOS 14.5 potrebbe rappresentare il pretesto per una battaglia di potere fra le grandi compagnie Apple e Facebook, che difendono la loro posizione di dominio all’interno del mercato digitale.

Francesca Carucci



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